giovedì 30 ottobre 2008

Torre di crepes e la Tim

Avevo promesso qualcosa di goloso????

Eccolo qui.....

Semplice ed economico.....

Oggi due paroline anche per la Tim.

All'inizio di settembre appare sul cellulare un messaggino in cui veniamo avvisati che le tariffe sono cambiate....

Cifre misteriose e di difficile comprensione!

In poche parole, tanto per non scrivere il solito romanzo, scopro che IO che ho un piano tariffario che prevede telefonate verso un fisso e due cellulari Tim a 15 cent. alla risposta e 1 cent. al minuto, ho visto cambiare così da un giorno all'altro le tariffe.

Non è cambiato il costo dello scatto alla risposta, ma si è quadruplicato il costo al minuto e cioè da 1 cent. siamo arrivati a 4 cent, per cui se una telefonata di 30' mi costava 45 cent ora mi costa 1.35 €.

Ora, mentre sono una chiacchierona, quando è il caso, al telefono fisso sono telegrafica al cellulare: poche telefonate e SMS e solo quando è necessario.

Mia figlia ed io, proprio grazie alla tariffa precedente all'aumento, ci concediamo il piacere di una telefonata al cellulare la sera (una sera lei ed una sera io) mentre lei torna a casa dal lavoro.....di 30' tanto impiega a percorrere la strada del ritorno.

Non ha installato a casa sua il telefono fisso, per cui il cellulare è indispensabile.....

Ci raccontiamo come abbiamo trascorso la giornata cosa abbiamo combinato, spetteguless quando ce ne sono..... è un vero piacere parlare con lei, sentire la sua vocetta allegra.

Se sono vagamente di cattivo umore mi passa all'istante!


Ora però, a causa di questo aumento ingiustificato, abbiamo deciso di cambiare il gestore.....e siamo passate a TRE (croce e delizia!!!) anche perché mio figlio ha TRE e così usufruiamo di un piano tariffario diverso e cioè un telefonino a costo ZERO, telefonate verso tutti i telefonini TRE a 15 cent. alla risposta e basta e 15 cent. più 9 cent. al minuto verso tutti gli altri.

TIE' TIM!!!!!!!!!!!!

Volevo scrivere più premendo ctrl alt e il simbolo più sulla tastiera e mi si è ridotta la grandezza dello scritto...... oddio sono proprio una cozza!!!!!

Stasera torna Simone e mi risolverà lui il problema......

Costo abbonamento 5 € al mese più il consumo addebitato sul c.c. bancario.

Speriamo che non sia un'altra fregatura!!!!

Veniamo ora alla ricetta golosa promessa,sperando che la troviate golosa!!!!!

Non ho avuto grande margine di tempo per fare le foto perché le ho scattate mentre i miei cari erano a tavola, e rumoreggiavano nell'attesa.

Ho sformato questa torre (se qualcuna di voi mi suggerisce un altro titolo più adatto lo adotto) quasi appena uscita dal forno e mi meraviglio che non si veda il fumo uscire dalla preparazione.... però il formaggio che cola, beh quello è proprio evidente...

Le crepes sono state preparate il giorno prima e le ho separate con un quadrato di carta da forno per evitare che ci appiccichino l'una all'altra.

In tal modo possono essere congelate agevolmente così come sono, annotando il numero sul sacchetto per sapere quante porzioni possono venire preparate....

Queste foto sono venute meglio perché, appunto, le ho fatte il giorno prima e avevo maggior tempo a disposizione.

Consiglio di farle ben sottili, infatti ho notato a mie spese che se sono spesse e le congelo, al momento dell'uso si fessurano nel senso della lunghezza!!

Ora passo alla descrizione della ricetta perché l'ho tirata troppo a lungo con la vostra pazienza!!!!

Tempo di preparazione: 15' per la pastella e almeno 2 ore di riposo in frigo.

Costo: basso

Difficoltà:**

Ingredienti per le crepes

3 uova
3 cucchiai di farina
2 bicchieri di latte

Per la bechamella
30 gr di burro
1 cucchiaio di farina
1/2 l. circa di latte

Per la farcitura

150 gr di prosciutto cotto (io però sono andata ad occhio)
150 gr di fontal o scamorza o avanzi vari di formaggi
qualche cucchiaiata di parmigiano
sale e pepe q.b.

Versare nel bicchiere del mixer la farina, aggiungere a filo il latte e una alla volta le uova oppure si possono sbattere leggermente a frittata e versarle tutte in una volta.

Quando si è ottenuto un composto ben amalgamato versarlo in una scodella, sigillarla con pellicola trasparente e conservarla in frigo.



Passate un paio d'ore, mettere sul fuoco due padellini antiaderenti di uguale dimensione così il tempo di cottura si dimezza.

Per preparare almeno una trentina di crepe ho impiegato 15'.

Infilzare su una forchetta un pezzetto di burro (non ho voluto rischiare con i padellini antiaderenti anche se erano di buona qualità) e ungere lievemente i padellini.

Regolare con cura la fiamma in modo da avere una temperatura ottimale per la cottura.
Versare quindi una piccola quantità della pastella, avendola precedentemente vigorosamente mescolata per renderla omogenea dopo la sosta in frigo.

Roteare i padellini in modo che il composto ricopra uniformemente il fondo e quando le frittatine si sono rapprese rigirale e farle cuocere dall'altra parte.

Spero di non sembrare eccessivamente pedante nella descrizione della modalità di cottura.

Consiglio anche di preparare in precedenza i quadratini di carta da forno in modo da averli subito pronti quando sarà necessario separare le crepes man mano che si cuociono....

Finita la pastella si possono conservare le crepes in frigo fin al momento dell'utilizzo o congelarle annotandone il numero sul sacchetto.

Per approntare il piatto preparo una bechamella nel modo solito (30 gr di burro, un cucchiaio di farina, 1/2 l. circa di latte e un pizzico di sale ) e di consistenza media.


Foderare con della carta da forno, bagnata e ben strizzata, uno stampo cilindrico un pò alto (io adopero uno stampo in pirex che adopero per il soufflé) e lo faccio per agevolare il momento in cui dovrò sformare la "torre".

Versare un poco di bechamella sul fondo, disporre una crepe, una fetta di prosciutto cotto, del formaggio a dadini (così magari si fanno fuori un pò di avanzi) una spolverata di parmigiano grattugiato e un pò di bechamella.

Continuare a strati fin quando avrete esaurito gli ingredienti o, come nel mio caso, fin quando ho raggiunto la sommità del contenitore.

Coprire con un'ultima crepe, cospargere con un poco di parmigiano ed infornare in forno preriscaldato e ventilato per circa 20'/ 30'.... tanto praticamente è tutto cotto, deve solo fondere il formaggio.

Cosa ve ne pare????

martedì 28 ottobre 2008

Nove settimane e mezzo e il Pane di segale

Questa volta il formaggio è provola affumicata mentre il salame è quello con occhiatura media (è quello che piace di più a casa mia).

Il titolo di questo post evocherà, nella fantasia delle amiche meno giovani, quello dell'omonimo film, che all'epoca fece scalpore per i contenuti trasgressivi che adesso ci fanno sorridere (oh tempora oh mores! più o meno in latino dovrebbe essere così, attendo rettifiche!!! )

Qualcuna delle miei pazienti lettrici penserà che i miei due neuroni abbiano subito l'attacco di pensieri poco casti, cosa di per sé preoccupante vista la mia età (non tutte sanno che io in fondo all'anima sono. e anche in superficie, una ragazzaccia, ahahahah).

Il fatto preoccupante, invece, è rappresentato dal fatto che sono passate nove settimane e mezzo (le ho contate con paziente e crescente furore) dal momento che ho portato il modem USB a riparare .

Lo sanno anche le pietre.

Mi sono lamentata troppe volte e visto come sta andando credo di non aver ancora finito.

Ripercorriamo gli eventi......e sono sicura che parecchie di voi si riconosceranno in quello che mi accingo a descrivere.

Il 2 settembre porto il modem, che non funzionava dalla settimana prima (ma questo non è colpa di nessuno) a Torino, nell'unico negozio che fa assistenza per la TRE e l'impiegata mi dice che ci voglio 15 giorni per la riparazione non specificando che i 15 giorni sono da intendersi lavorativi.

"Ha qualcosa di sostitutivo da darmi, per permettermi di continuare a lavorare?"

"NO".

Lei ovviamente, se ne infischia che io ho dei blog per cui ho bisogno della connessione per poter pubblicare, avendo anche delle scadenze da rispettare.....

Passano le settimane e nulla cambia.

A Milano, centro di raccolta di tutte le riparazione, c'è stato un ammodernamento in non so che cosa e non mi interessa neanche sapere quale, per cui i tempi si sono allungati per cui dovremo aspettare ancora, anzi verremo contattati dalla TRE per regolarizzare la questione economica relativa all'abbonamento che viene contabilizzato ma non goduto.

Nessuno mi contatta.....

La processione è ferma e la cera si consuma, insomma!!!!

Scrivo una mail di protesta al servizio clienti della TRE...... avrei potuto spendere meglio il mio tempo!

Telefono al 133 numero a pagamento.

Ora se qualcuno a provato a telefonare al 133 sa, e se non lo sa glielo dico io, che è un terno all'otto riuscire e digitare il numero esatto per parlare con un umano.

Una prima volta chi mi risponde mi consiglia di attaccare lo spinotto del telefono per poter scaricare almeno la posta (cosa che ho fatto e adesso aspetto con trepidazione anche la bolletta della Telecom) .

Una seconda volta, sempre l'addetto del call center, singhiozza con me per quanto successo, ma non mi sa dare alcun aiuto!!!

Intanto il tempo passa....

Se non mi fossi data da fare (non mi perdo mai d'animo!) a chiedere ospitalità ad un amico di mio figlio, che ringrazio ancora , per riuscire a postare qualcosa credo che avrei anche potuto chiudere il blog e tutto il resto.

Per fortuna mio figlio, adorabile sempre, mi porta da Milano un Modem USB che non usa più per permettermi di non vagabondare per la Val Pellice in modo da sfruttare le connessioni altrui.

Comunque e qui finisco con i lamenti, ma potrei anche senza fatica continuare, ieri ero a Torino e visto che era a portata di mano (il negozio s'intende anche se situato in una zona impestatissima per i parcheggi,zona S.Rita) provo a telefonare da casa di mia madre.

Telefono sempre occupato......a tutte le ore..

Al momento sono appunto nove settimane e mezzo e non è detto che diventino 10....11....12


Altro tema del post..... sempre di protesta!!!!

Qualcuna di voi penserà che oggi sono tutto un lamento ma più che lamentarmi sono veramente inc.... arrabbiata (una vera signora deve purgare le espressioni grevi vero Nora?)

Domenica scorsa mi accorgo che non ho più pane e dato che avevo cucinato tanto il giorno prima (era il mio compleanno e quindi ne ho fatte di tutti i colori) non avevo proprio voglia di muovere un dito in cucina.

Qui da noi, visto che ci sono turisti (dico spesso che questo è l'ombelico del mondo) alcuni negozi di alimentari sono aperti.

Prendo la macchina (5 km ad andare e 5 km a tornare ) e vado da Crai che è aperto anche la domenica , credo per vincere la concorrenza.

Pane di grano duro euro 1,20 (credevo al chilo naaaaaaaaaaa.... al pezzo circa 200 gr l'uno).

Pezzature fantasiose qualcuna pesava anche 50 gr in meno.

Morale euro 6 sei al kilo.

Ora lo sappiamo tutte che la farina di grano duro costa molto di più di quella di grano tenero da 6 euro al kg sono veramente troppi (sarà stato per ricompensare il panettiere che invece di dormire, visto che era domenica, ha dovuto lavorare?)

Il giorno dopo vado alla posta ed avendo di nuovo finito il pane e non volendo girare tutto il paese per un parcheggio vado ad acquistarlo in uno di quei negozi tipo "COMPRO QUI'" ma poi non ci torno più..

Pane comune , qui da noi si chiama biova, a Milano michetta, a Roma credo si chiami ciriola (sulla tastiera in effetti c'è il simbolo della "e" di euro ma ancora non ho capito come fare perchè anche premendo il tasto per le maiuscole non succede nulla) a euro 3.50 al kg.

Guardo la titolare del negozio e le dico: "Ma non è caro il pane comune e questo prezzo?"

"Ma lo trova caro?" mi risponde con uno sguardo bovino e stupido.

"Ma certo, sono le vecchie 7000£ di qualche anno fà".

"Sà, questa è una rivendita per cui......"

Giuro mi vergognavo di postare questo pane perché la ricetta mi sembrava veramente semplice e banale ... ma lo faccio per protesta!!!

E siccome anche l'acquisizione delle immagini mi ha fatto dannare abbiate pazienza per l'impaginazione... e finalmente il procedimento

Tempo di preparazione: circa 30' senza contare il tempo di lievitazione
Costo: basso
Difficoltà:**

Ingredienti

400 gr di farina manitoba
300 gr di farina di segale
1 cucchiaino da the di sale
3 cucchiai di olio extravergine
20 gr di lievito di birra fresco
1/2 cucchiaino di zucchero

Come al solito sciogliere il lievito in poca acqua appena tiepida con l'aggiunta di mezzo cucchiaino di zucchero.

Passato circa un quarto d'ora si sarà formata una schiumetta e il lievito sarà pronto.

Versa le due farine nel mixer, aggiungere il sale, azionare il robot per qualche istante per miscelare il tutto, aggiungere quindi il lievito sciolto, l'olio e sempre col robot in funzione versare a filo acqua ben calda fino ad ottenere una pasta MORBIDA leggermente appiccicosa.

Estarre il panetto dal bicchiere del mixer, lavorarlo per pochi minuti, suddividerlo in due porzioni, inciderle a croce, ungerle, sistemarle in due scodelle sigillandole con pellicola trasparente.


Sistemarle in forno con la sola luce di cortesia accesa ed attendere che si siano raddoppiate di volume (almeno 1 ora, ma un tempo maggiore sarebbe augurabile).


Estrarre le due scodelle sgonfiando col pugno chiuso le due pagnotte, rilavorandole brevemente.

Io dò di solito, quando ho fretta, la forma di pagnottelle ma quando ho tempo mi sbizzarrisco...

Risistemare il pane su teglie ricoperte da carta da forno e rimetterle in forno esattamente come prima, ben distanziate e con la sola luce di cortesia accesa,

Passata almeno un'altra ora, estrarre le teglie ricoprirle con una coperta portando il forno a 170°/180°

Infornare quindi in forno ventilato per almeno 30' fino a doratura.

Raccomando sempre di controllare dopo i primi 20'/ 25'



Chiedo scusa per la banalità della ricetta , ripeto, la pubblico solo per protesta.

La prossima ricetta sarà mooooooooooolto più golosa, promesso!!!



Giustifica










domenica 26 ottobre 2008

Alluvione e Dolma







Venerdì giorno di mercato a Torre Pellice.

Sono fortunata e, pur essendo giorno di mercato appunto, trovo subito parcheggio in una via parallela a quella dove si snoda il serpentone dei banchi riparati da grossi ombrelloni, visto il tempo incerto.

Attraverso il cortile-parcheggio delle autoambulanze della Croce Rossa e sono colpita e impressionata dalla visione di questo mezzo così disastrato......

Mi domando a voce alta:" Ma a questa, cosa è successo?" e uno operaio del comune mi risponde, quasi come se avessi rivolto a lui la domanda: " Ma è quella dell'alluvione!"

E allora immediatamente mi ritorna tutto in mente.....

Forse ricorderete che qualche mese fa, dopo giorni e giorni di pioggia incessante, una frana spazzò via a Bobbio Pellice una casa seppellendo tre persone (nonno, nuora e nipotina) e uccidendo anche un povero ragazzo albanese che era corso verso la sua macchina, appena acquistata, nel tentativo di metterla in salvo....

Quello stesso giorno o quello dopo una piccola colonna formata da una camionetta della polizia, da un'autoambulanza e da un trattore, se ne stava tornando a Torre percorrendo proprio la strada interessata dalla frana.

Ad un certo punto i militari guardando nello specchietto retrovisore si accorsero che l'autoambulanza era sparita, mentre riuscivano a vedere il trattore.

Intervennero subito, riuscendo a strappare dal fango e pietre, che ormai avevano invaso il mezzo, il conducente e l'infermiera che poveretta aveva la bocca già piena di fango ed in un terribile momento, certa ormai della fine, pensava al figlio che non avrebbe visto più...

So queste cose perché mi sono state riferite da amiche mie che conoscevano quella poveretta.

In questi giorni il mio pensiero è andato, come a tutti noi è capitato, a quella povera gente in Sardegna che, a causa di 4 ore di pioggia,ha perso tutto quello che possedeva, ben contenta almeno di aver salvato la pelle.

A quattro di loro non è andata così!!

Ora, per un paio di giorni i telegiornali hanno ripetuto, fino allo sfinimento, le notizie relative all'alluvione, ma ora il silenzio è calato, non se ne parla più.

Ci sarà qualcuno che pagherà per tutto questo?

Non saranno certo state quelle maledette 4 ore di pioggia provocare tutto il disastro, ne convenite?


E ora, visto che il mio è un blog che parla di ricette, propongo questo piatto che volendo può essere un piatto unico, semplice, rustico, economico e saporito!


Lo preparava il cuoco della Missione e lo chiava appunto DOLMA, ma non è detto che provenga da altri paesi del Medio Oriente... chi ha notizie più precise è pregata di informarmi con eventuali varianti.

Mia figlia, che ormai ha arricchito la varietà delle verdure che mangia, mi ha detto che sarebbe disposta ad assaggiare questi involtini.

Mio figlio, ahimè, non li guarderebbe neanche!!!!

Gli ingredienti sono pochi e di facile reperimento e io ho pensato di proporre delle porzioni cucinate in tegamini di coccio individuali, conferendo a questo piatto, rustico, un tocco raffinato....

Tempo di preparazione: circa 20'
Costo: basso
Difficoltà:**

Ingredienti per una persona

Alcune foglie di cavolo di medie dimensioni ( 5 o 6 a testa)
Un paio di pugni di riso per risotti
100 gr di carne trita grasso-magra ( volendo aggiungere della salsiccia spellata)
1/2 dado o del brodo di carne, se lo si ha a disposizione.
2 cucchiai di olio extravergine
Sale e pepe macinato al momento q.b.
Qualche cucchiaio di parmigiano



Un bel cavolo ( l'ho fotografato perché io spesso confondo i vari tipi: io ho usato questo!!!)

Qui c'è il riso e la carne trita... potevo anche farne a meno ma mi piaceva l'effetto cromatico!!!

Carne grasso-magra e riso superfino Arborio...quello che avevo in casa, ma se si hanno altre preferenze vanno rispettate!!!

In una ciotola si mescola del riso, a mano, con la carne trita.

Se la carne è troppo magra (a volte capita di trovarla così al supermercato o dal macellaio cioè una via di mezzo tra quella da mangiare cruda e quella per polpette, aggiungere all'impasto della salsiccia spellata), salare, pepare e amalgamare con cura.

Sbollentare un acqua salata e per non più di 3'/4' delle foglie di cavolo possibilmente intere.

Scolarle, tamponarle con carta da cucina o con un canovaccio pulito ed eliminare la costola centrale......

Sovrapporre i lembi e disporvi sopra una polpettina a forma allungata racchiudendola a fagottino.

Se il coccio non è adoperato da parecchio tempo, riempirlo di acqua calda a cui sono state aggiunte alcune fette di limone e, con una retina di protezione, farlo scaldare per alcuni minuti.

Ciò per eliminare cattivi, eventuali odori.

Sistemare i vari fagottini gli uni accanto agli altri......

Versare 2 cucchiaiate di olio e un pezzetto di dado o, se lo si ha pronto, del brodo di carne fino a ricoprire il tutto.

Portare a ebollizione e cuocere per almeno 30'/35'.

Servire nel coccio in cui è avvenuta la cottura cospargendo il tutto con abbondante parmigiano.

Io ho preparato porzioni singole, ma ugualmente gradevole è la presentazione in grossi tegami ....ma sempre di coccio, che oltre ad essere belli e decorativi mantengono a lungo il calore.

Se dovesse avanzare qualcosa, il giorno basta scaldare un momento nel microonde, questa volta senza il coccio,però !!!

E come al solito: BUON APPETITO!!!!!

sabato 25 ottobre 2008

Il razzismo e I biscotti della Buca

Appaiono leggermente grottoluti...

Assaggiarli farà scomparire tutti i dubbi....

Sono morbidi eppure friabili...

Insoliti, e leggendo gli ingredienti ve ne renderete conto...
Piaceranno alle amiche del meridione, vedrete perchè!!!!!

Prima di tutto, come promesso a Lory, lancio un appello a tutte le amiche che mi vengono a trovare.

Lory ha trovato un delizioso gattino o gattina di pochi giorni che deve essere ancora allattato: è un delizioso cucciolo nero con occhi verdi.

Lei lo terrebbe ma per motivi vari e seri non le è possibile e non vorrebbe portarlo in un gattile!!

Sarebbe disposta a pagare le spese del veterinario,vaccinazioni ed eventuale trasporto a domicilio.

Se soltanto poteste adottarlo sarebbe veramente un atto meritorio.

Io lo prenderei qui ma ho già Ninì per cui mi è difficile aggiungerne un altro anche perchè spesso mi assento da casa.....

E ora veniamo al post di oggi che non lascia dubbi circa il suo contenuto!!

Non desidero addentarmi nella palude delle considerazione che quotidianamente vengono fatte
sulla questione razzismo.

Desidero citare solo alcuni episodi che mi riguardano, su ciò, invero poca cosa per fortuna, che mi è capitato nel corso della mia vita.

Arrivammo a Torino nel 1946.

Mio padre, brigadiere della Guardia di Finanza, avendo vinto un concorso nelle Dogane, scelse appunto Torino (altre destinazioni erano Verona ed Ancona) perché un suo stupido amico gli aveva detto che in questa città sarebbe stato facilissimo trovare casa.

Ho detto che l'amico era stupido in quanto dopo vari solleciti da parte di mio padre sulla ricerca della casa gli aveva detto di stare tranquillo che di case ce ne erano a bizzeffe.

In effetti forse ce ne erano ma lui non si interessò minimamenti di trovarcene una.

Quindi fummo ospitati in casa sua per 2 mesi (tra meridionali a volte si usa così) fin quando mio padre trovò una stanza in C. Dante e lì ci traferimmo.

Ogni tanto quando ancora adesso mi chiedono perché approdammo a Torino devo precisare che fu per via del lavoro di mio padre perché a volte vedo balenare negli occhi di chi mi fa questa domanda , l'immagine di poveri disgraziato arrivati a Porta Nuova con la valigia di cartone legata con lo spago.

Ma tra le persone più anziane non credo che si sia sbiadito il ricordo di quei cartelli che recavano la scritta "AFFITTASI MA NON A MERIDIONALI".

Altro che marocchini e albanesi.

Ricordo ancora che i figli dell'amico di mio padre, che per inciso faceva il ciabattino al Ferrante Aporti (Carcere minorile, per chi non fosse di Torino), e che lavoravano in Fiat si erano ben dati da fare a parlare bene il dialetto piemontese!!!!!!

Mio padre citava un episodio che ricordava, a distanza di anni, ancora con molta stizza.

I colleghi di dogana dovevano averlo sfottuto per il fatto che era meridionale.

Ovviamente non essendo presente non posso riferire i termini precisi della conversazione, ma ricordo bene quello che mio padre rispose loro:
"Quando in Magna Grecia si tenevano i LUDI Iuvenalis qui i vostri avi si tiravano le noci di cocco da un albero all'altro".
Non sono in grado di riferire la risposta.....

Parecchi anni dopo, ero sposata , credo fosse tra il '73 e il '75 , e lavoravo tutto il giorno dalle 8 del mattino fino alle 18,30.

Una sera verso le 19.30 mi misi a sbattere i tappeti anche perchè umanamente non mi era stato possibile farlo in un altro momento.

Da un balcone di fronte al mio una vecchia megera mi apostrofò dicendomi:" Uè, Napuli, non si sbattono i tappeti a quest'ora"!

In effetti l'ora non era giusta, ma quella donna non mi aveva mai parlato, non sapeva quale fosse
il mio paese di origine: forse il capello nero mi poteva avere tradito???

Un altro episodio che mi torna in mente, ripensandoci non era per nulla razzista, avvenne quando un momento prima di partore mia figlia mi si avvicinò un'infermiera e mi disse:" Tranquilla signora adesso arriva "O DOTTORE"!.

Se mi avesse detto che arrivava "IL DOTTORE" non avrei capito?

Fu un pò peggio, quando venimmo ad abitare qui: ci guardavano in modo strano, sospettoso, diffidente, non eravamo originari del posto e facevamo "LAVORI STRANI".

Mio marito restauratore archeologico indossava il camice bianco quando lavoravae, faceva ridacchiare gli operai che venivano a fare dei lavori qui nella casa, e io che facevo la fotografa....

Insomma in tanti anni, 25, che abito qui non sono riuscita a fare amicizia quasi con nessuno... e dire che io parlerei anche con le pietre!!!

Come ho detto all'inizio questi episodi davvero pochi, sono veramente minimi rispetto a quello che avviene quotidianamente nei confronti dei diversi, per religione e per il colore della pelle.

La cosa preoccupante è che questi episodi di razzismo sembrano continuamente in aumento.

Speriamo bene!!

Ed ora consoliamoci con questi biscotti che sono interessanti per gli ingredienti un poco insoliti, facili da fare e anche veloci:

Tempo di preparazione: circa 30'
Costo: medio
Difficoltà: **

Ingredienti

500 gr di farina 00
1 bustina di lievito per dolci
100 gr di pinoli
150 gr di vin santo
150 gr di olio extravergine di oliva
150 gr di zucchero
100 gr di uva passa
1 pizzico di sale


Mettere a bagno l'uvetta nel vin santo almeno per 30'.

Passato questo tempo strizzarla, asciugarla con cura e metterla da parte per il momento.

Setacciare due volte la farina con il lievito, versarla in una capace scodella, aggiungere lo zucchero, l'olio e il vin santo .

Mescolare con cura e aggiungere l'uvetta e i pinoli interi.


Lavorare il tutto con cura fino ad ottenere un impasto ben amalgamato.


Staccare dall'impasto delle piccole porzioni grandi come una noce, cercando di dare loro una forma arrotondata.


Preparare varie teglie ricoprendole con carta da forno.

Disporre i biscotti distanziandoli perché in cottura cresceranno.

Infornare in forno preriscaldato e ventilato a 150°, quindi ad una temperatura più bassa del solito.....

Lasciar cuocere per 20'/25' tenendo d'occhio la cottura... il colore delle foto come sempre è fedele al risultato ottenuto...

A cottura ultimata e a raffreddamento avvenuto si conservano con successo nelle scatole di latta ... se ci arrivano!!!!!