mercoledì 12 marzo 2008

Ciambelline pasquali

Eccola qui l'idea per ornare con queste speciali, profumate, e non sapete quanto!!, decorative ciambelline la vostra tavola di Pasqua.

Le ho preparate per regalarle alla mia amica Renata, e la abbiamo mangiate il giorno dopo anche se suo marito faceva loro, famelico, la ronda.

Ancora il giorno dopo profumavano l'aria, ma non erano più così fragranti.

Consiglio quindi di preparale e consumarle in giornata.

Basta preparare la pasta di pane la sera prima, metterla nella parte bassa del frigo e riprenderla in considerazione il giorno dopo.

Si possono anche , prima di portarle in tavola passarle qualche minuto in forno moderato.

Mettiamoci all'opera dunque!!!!!

Tempo di preparazione

30' per impasto e ripieno

2 ore per la lievitazione della pasta

Costo: medio

Difficoltà: **


Ingredienti:

Per la pasta

300 gr. di farina 00
300 gr. di farina di grano duro o manitoba
1 cubetto di lievito da 25 gr.
1 cucchiaino da the di sale nella pasta
3 cucchiai di olio extravergine


Per la confezione delle ciambelline
6 uova
200 gr. di prosciutto cotto
maggiorana
prezzemolo tritato
basilico tritato
pepe macinato al momento


Mettere nel mixer le 2 farine, il cucchiaino da the di sale fine, azionare per pochi secondi onde mescolare le farine, quindi aggiungere il lievito di birra precedentemente sciolto in acqua tiepida con l'aggiunta di un pizzico di zucchero.

Aggiungere ora dell'acqua ben calda fino ad ottenere un impasto MORBIDO.

Fare una palla del panetto, lavorandolo un poco, praticare un taglio a croce e mettere a lievitare, coperto da pellicola trasparente e da un plaid.

Se non si ha tempo di confezionare subito le ciambelline (dopo la lievitazione), mettere la scodella che contiene la pasta in frigo e riprendere a lavorare in seguito.

Mentre attendete la lievitazione, rassodate per 4' delle uova.

Con la pasta preparata ho confezionato 6 ciambelle, quindi 6 uova.

Preparare anche l'impasto frullando grossolanamente il prosciutto a cui si aggiungeranno prezzemolo tritato, maggiorana e il basilico se di stagione. Io ho macinato anche del pepe al momento.

Ricavare dalla pasta dei cordoncini, intrecciarli e sistemarli intorno alle uova in modo da formare delle ciambelle.




Infornarle quindi dopo averle adagiate su carta da forno e pennellate con olio.



Ricordarsi di distanziarle perchè in cottura cresceranno ancora.

Forno 180° per 30'.





















domenica 9 marzo 2008

Corona dell'8 marzo



Dovevo pubblicare ieri questa, per me, new entry culinaria ma sono andata di corsa ad Avigliana a casa della mia adorata amica Renata a cui questo dolce era destinato.

Lo faccio ora sperando che questa novità sia gradita.

Sono comunque sicura del risultato, perchè ho avuto modo di assaggiarla.

In un primo tempo ho consigliato a Renata di congelarne una parte, viste le dimensioni, circa 28/29 cm. di diametro, ma dopo l'assalto che c'è stato non ce n'è stato più bisogno.

Si tratta di un pan brioche adatto ad una prima colazione o ad un brunch e che necessita di una certa abilità manuale ma, SOPRATTUTTO, di una lunga lievitazione.

La riuscita è assicurata e la soddisfazione per aver preparato una dolce così buono ma soprattutto bello è veramente grande.

Tempo di preparazione: 30'/40' usando il mixer.
Tempo di lievitazione circa 12 ore per l'impasto e 2 ore per il dolce confezionato prima della cottura.

Costo: medio.

Difficoltà: ***

600 gr. di farina 00
100 cl di latte
40 gr lievito di birra
6 uova
100 gr di zucchero
30 gr. di cacao amaro
1 pizzico di sale
1 bustina di vanillina


Si mette a bagno il lievito nel latte appena tiepido se si usa il lievito conservato in frigo.
Occhio alla scadenza.

Io lo congelo e lo metto a bagno nel latte freddo.

In una scodella si rompono le uova, e si usano intere, si aggiungono quindi il latte ed un pizzico di zucchero.

Intanto si fa ammorbidire il burro.

Nel mixer si mette la farina setacciata e si aggiungono un pò per volta tutti gli altri ingredienti.

Per ultimo si aggiungono in burro sciolto e la vanillina.

Si aziona quindi il mixer per altri 2 minuti ad intervalli di 30 secondi l'uno e poi si "versa" il composto in una capace scodella.

Dico che si versa l'impasto perchè con la quantità di burro e con tutte le uova che si mettono rimane cremoso.

Si sigilla con pellicola trasparente, si posiziona nella parte bassa del frigo e ve lo dimenticate fino al giorno dopo.

Devono comunque passare almeno 12 ore prima di riprendere in considerazione l'impasto.

Il mattino dopo si mette sulla spianatoia la pasta lievitata che nel frettempo non solo si sarà solidificata ma sarà anche aumentata di volume, la si lavora per qualche minuto, la si divide a metà e si amalgana ad una parte il cacao sciolto in poca acqua.

Si lavora quindi la pasta scura con cura fin quando il cacao si sarà amalgamato bene al panetto.

Si lavorano quindi le due paste infarinando e dando loro la forma di due grossi cordoni aventi lo stesso diamento di circa 4/5 cm.






Si intrecciano quindi senza schiacciarli troppo in modo da ottenere un torciglione bicolore e saldandone le estremità.

Si trasferisce quindi il tutto sulla placca ricoperta da carta da forno e si lascia lievitare per almeno 2 ore coprendo con uno strofinaccio pulito e con una coperta per agevolare al massimo questa seconda lievitazione.

Si cuoce la corona in forno preriscaldato a 180° per circa 45 minuti.

Controllarne la cottura infilando uno stuzzicadenti. Se risulterà asciutto il dolce potrà essere sfornato.

Appena la parte chiara, tenetela d'occhio, comincia a diventara appena dorata coprire con altra carta da forno per evitare che scurisca troppo.




Io, essendo l'8 marzo ho decorato il foro centrale con delle mimose, ma in altre stagioni si possono usare i fiori reperibili in quel momento e, a Natale, con rametti di agrifoglio.

E come al solito BUON APPETITO!!!!!





giovedì 6 marzo 2008

Pane alle noci e ricotta salata sarda e muffins



L'idea è nata dall'acquisto di un costoso, per me, stampo da muffins.

Ho preparato della pasta di pane fatta nel solito modo ma di cui darò le indicazioni, da delle belle noci sgusciate che languivano in dispensa e da della ricotta pecorina acquistata da Eurospin.

La preparazione è semplice, l'effetto molto decorativo.

Perché non pepararne in buona quantità e servirli come panini individuali durante il pranzo di Pasqua o in qualunque occasione in cui si voglia dare un tocco raffinato alla tavola?

Tempo di preparazione: non più di 30' più il tempo per la lievitazione.

Costo: basso

Difficoltà: **

Ingredienti:

300 gr. farina 00
300 gr. di farina di grano duro o Manitoba
1 cubetto di lievito di birra da 25 gr. sciolto in acqua tiepida
3 cucchiai di olio extravergine di oliva
1 cucchiaino da the di sale fine
acqua ben calda q.b.

Per la farcitura

Alcune noci sgusciate
100 gr. di ricotta pecorina o altro formaggio a parta semi soda


Ho impastato gli ingredienti per fare la pasta di pane col solito amico mixer e l'ho lasciata lievitare a lungo.

Lei non si lamenta se viene dimenticata per un po', anzi cresce meglio.

Nel frattempo ho spezzettato con le mani le noci e ho tagliato a dadolini la ricotta che si è presentata un po' troppo soda, ma come ho potuto constatare dall'assaggio, molto gradevole.
Volendo si possono usare altri formaggi a pasta soda come scamorza e simili.

Ho suddiviso questi due ingredienti in due.

Una parte l'ho aggiunta, incorporandola, a metà della pasta di pane e ho lavorato il panetto fin
quando noci e ricotta non si sono amalgamati bene.

Ho unto due stampini in ceramica da forno (i miei misurano 10 cm. di diametro), ho praticato un taglio a croce e ho fatto lievitare ancora.









Sono passata quindi allo stampo per muffins.

Sul fondo ho messo un dischetto di pasta su cui ho adagiato le noci e la ricotta, come appare in
foto. Ho quidi adagiato sul tutto un altro dischetto.

Si possono anche usare dei pirottini in alluminio.




Forno preriscaldato a 180° per 45'.




Una volta raffreddati ne ho congelato una parte.

martedì 4 marzo 2008

Liquore all'arancio

Ci sono in vendita ancora delle belle arance a prezzo ragionevole, anche se non ce le tirano ancora dietro e, con i tempi che corrono, mai lo faranno.

Ho deciso quindi di preparare questo liquore anche se in casa sono fans sfegatati del limoncello che, visto con quale frequenza me lo richiedono, penso proprio che sia bevuto come l'acqua.

Ho acquistato delle arance biologiche dell'Almaverde bio, le ho pelate tutte, maledicendo il momento in cui avevo deciso di farlo, le ho messo in alcol, agitando la "burnia , cioè il barattolo che le conteneva una volta al dì per un mese.



Il colore che si andava formando era molto bello e mi ricompensava della fatica dello speluccamento.

Gli ingredienti sono 4: arance belle sode con pelle lucida, alcol, zucchero e acqua.

Tempo di preparazione: circa 40'

Costo: abbastanza elevato dovuto all'alcol ( da Lidel a euro 10.99)

Difficoltà: *

Ingredienti:

1 kg. di arance biologiche
500 cl di alcol a 90°
650 cl di acqua ( volendo il liquore più forte ridurre a 500cl)
500 gr. di zucchero



Come ho già annunciato si lavano le arance, facendo attenzione a prelevare solo la parte arancione, si mettono in un barattolo con chiusura a tappo ()con la gomma e si lasciano in infusione per almenno un mese.

Trascorso questo tempo si prepara uno sciroppo facendo sciogliere lo zucchero in acqua, lo si fa bollire per pochi minuti e lo si lascia raffreddare.

Lo si aggiunge all'alcol dal quale sono state eliminate le scorzette, si mescola bene e si imbottiglia.



Attendere un mese o due prima di assaggiarlo.





lunedì 3 marzo 2008

Confettura di melanzane


Anche questa preparazione rientra nella famigia delle marmellate o confetture che servono per accompagnare le carni bollite.

Credo che ogni commensale comunque le possa consumare a seconda del suo gusto.

La ricetta è semplice, mediamente costosa a causa delle albicocche secche e dei pistacchi, ma credo che valga la pena di preparala almeno una volta.

Per quanta riguarda i tempi di preparazione dò dei tempi indicativi e spesso mi servo della memoria.

Tempo di preparazione: Almeno un paio di ore

Costo: medio

Difficoltà **

Ingredienti:

1,300 kg.di melanzane pulite e sbucciate
650 gr. di zucchero
3 arance belle grosse
200 gr. di albicocche secche
100 gr. di pistacchi crudi non salati
1/2 cucchiaino da caffè di cannella , anche meno
25 mandorle spellate (facoltativo)

I pistacchi mi hanno creato problemi per il loro reperimento.
Li ho trovati infine da Basko vicino a tutto il repertorio di frutta secca.

Le melanzane devono essere mediamente sode, la pelle deve essere lucida, il "picciolo" ben verde.

Propongo ora questa preparazione, forse un pò fuori stagione , perchè le melanzane si trovano tutto l'anno e poi si può approfittare delle offerte speciali dei supermercati.

L'interno deve essere perfetto e i semi non devono essere visibili, ma questo vale per tutte le preparazioni.

Le melanzane vanno sbucciate, tagliate a fette regolari più o meno un centimetro, cosparse leggermente di sale e messe in uno scolapasta affichè perdano la loro acqua amarognola.

Esiste in commercio una speciale, piccola affettatrice per verdure che io adopero per tagliare le melanzane, onde ottenere delle fette tutte uguali.

Nel frattempo si possono pelare le arance al vivo, staccare tutti gli spicchi, liberandoli dalla pellicina che li riveste.

Questa operazione va eseguita sulla pentola a fondo spesso su cui si cuocerà la marmellata onde raccogliere tutto il succo.

Aggiungere lo zucchero, i pistacchi spezzettati, le albicocche tagliate a pezzetti ( io lo faccio con le forbici) e la cannella, appena una puntina, altrimenti si sentirà troppo.

A questo punto le melanzane saranno pronte per essere sciacquate, asciugate e tagliate a dadini.

Per velocità io sovrappongo le fette in modo tagliarne parecchie in una sola volta.

I dadolini dovrebbero essere di non più di 1 e1/2 cm. di lato.

Mescolare per bene e far riposare un paio di ore, se si vuole, per permettere alle albicocche di idratarsi un pò col liquido che si formerà.

Mettere quindi a cuocere a fuoco moderato, mescolando spesso fino ad ottenere la densità voluta,
non occorrerà più di 40/50 minuti.

Imbarattolare a caldo, capovolgere i barattoli onde creare meglio il sottovuoto, ma non sempre lo faccio, tenere al caldo con un plaid fino a completo raffreddamento.

Raccomando sempre di usare, quando possibile barattoli ricliclati, ben lavati, perfettamente asciutti e riscaldati. Il coperchio deve essere sempre NUOVO.

Io accendo il forno, bastano 100° di termperatura, per averli ben caldi e li prelevo infilando un coltello per non scottarmi.

Usare sempre e comunque attenzione alle bruciature.
Queste preparazioni, specie per l'imbarattolamento richiedono calma, attenzione e cautela.

Etichettare indicando contenuto e data di preparazione e mettere in dispensa.

Se la marmellata viene preparata bene, ma questo vale per tutte le marmellate tradizionali o particolari come in questo caso, si possono mantenere perfette per anni.

L'altro giorno ho preparato una crostata con marmellata di fragole: sull'etichetta c'era scritto 2001!!!!!!
















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